Parafrasando Novalis, se lo scrittore di fiabe è colui che riesce a vedere nel futuro, allora il racconto favoloso si srotola come uno specchio dove ci riconosciamo nelle metamorfosi altrui. Dove ritroviamo il mondo che ci circonda, con le sue complessità e ingiustizie, con la sua assurdità e sorpresa. Proprio in questo allenamento al vivere risiede il ruolo fondamentale, anche oggi, della fiaba, come momento politico di costruzione di un progetto culturale.